Dopo l’articolo generale sulla scelta del materiale per il top della cucina approfondiamo in dettaglio uno dei più gettonati del momento, il Neolith®.
Grazie al formato e alle caratteristiche fisico-meccaniche, questo tipo di prodotto è idoneo per infinite applicazioni interne ed esterne nell’area commerciale e residenziale: oltre al top si utilizza come rivestimento delle ante a telaio di alcuni modelli di cucine, come la Stosa Aliant, ma anche per pavimentazioni, pareti, facciate, rivestimenti, mobili.
L’immaginazione è l’unico limite.
Il procedimento di produzione
Il Neolith® fa parte della famiglia delle pietre sinterizzate (come Dekton e Lapitec).
La sinterizzazione consiste nel sottoporre le materie prime naturali al 100% a pressione e temperature elevatissime. In un prima fase, l’insieme di materie prime passa per una pressa in cui viene applicata una forza/pressione fino a 400 bar. In una seconda fase, la lastra passa per un forno con una temperatura superiore ai 1.200 ºC. – il tutto senza uso di resine o altre sostanze agglomeranti
In questo modo la tecnologia di sinterizzazione conferisce a Neolith le sue caratteristiche fisico-meccaniche.
Neolith® crea una superficie dall’estrema resistenza a graffi, alte temperature, agenti chimici e raggi UV, oltre ad avere la capacità di respingere le macchie e disporre di un grado di assorbimento praticamente nullo, grazie alla sua porosità che rasenta lo 0%.
Gli spessori previsti, molto sottili, sono 3, 6, 12 e 20 mm, a seconda dell’impiego. Per i piani cucina si utilizzano i formati 12 e 20 mm.
Altra caratteristica interessante è la possibilità di integrare il lavello nella lavorazione del piano, con una continuità di finitura molto gradevole.
Per finire questo materiale sta risquotendo grande apprezzamento per il suo eccellente rapporto qualità/prezzo.